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La termografia è una tecnica diagnostica non distruttiva che sfrutta il principio fisico secondo cui qualunque corpo che abbia una temperatura maggiore dello zero assoluto (-273,14°C), emette energia sotto forma di radiazione infrarossa.

La termografia ad infrarossi è regolata dalla norma UNI EN 13187, specifica per la rilevazione qualitativa dell’involucro edilizio con metodo termografico e consente la rilevazione della temperatura superficiale dell’involucro per verificarne la buona esecuzione dell’isolamento termico (inclusa la rilevazione dei ponti termici).

Mediante la termografia sono rilevabili anche difetti nella permeabilità all’aria dell’edificio, in quanto i flussi d’aria a diversa temperatura determinano, per effetto dei fenomeni di convezione, anomalie delle temperature superficiali.

L’utilità della termografia ad infrarossi dunque è dovuta principalmente al fatto di essere una tecnica di diagnosi non distruttiva che si basa su tre principi fondamentali:

  • è possibile eseguire rilevamenti a distanza
  • è bidimensionale
  • è eseguibile in tempo reale

 

L’utilizzo della termografia è stato introdotto nell’Ordinanza 3274/03 (allegato 2) quale “metodo di indagine per poter valutare le proprietà dei materiali costituenti l’organismo strutturale”.

Lo strumento che converte l’energia emessa da un corpo (sotto forma di onde elettromagnetiche infrarosse) in un segnale digitale è la termocamera.

La termocamera consente di misurare e rappresentare la radiazione infrarossa emessa da una oggetto e di rappresentarla sotto forma di un’immagine a colori che si ottiene attraverso l’abbinamento di una palette di colori con una scala di temperature. La radiazione infrarossa è dunque una funzione della temperatura della superficie di un oggetto e la termocamera è in grado di calcolare e visualizzare tale temperatura.

La termografia trova applicazione in vari ambiti e settori.

In ambito edilizio (edilizia abitativa, uffici) la termografia ad infrarossi riveste e rivestirà sempre maggiore importanza, essendo un metodo che, in presenza di opportune condizioni ambientali presenti naturalmente (termografia passiva) o da “forzare” per l’esecuzione della prova (termografia attiva), consente analisi qualitative delle seguenti criticità:

 

  • anomalie costruttive,
  • irregolarità termiche e di posa isolamenti degli involucri edilizi,
  • perdita di materiale coibentante e individuazione perdite da condotte,
  • infiltrazioni d’aria esterna,
  • rilevazione della tessitura muraria e dei tamponamenti di fonometrie,
  • rilevazione di strutture e di impianti nascosti, compresi rete idraulica ed elettrica,
  • mappatura di impianti elettrici e termici,
  • mappatura dell’umidità delle superfici,
  • caratterizzazione dei distacchi dei rivestimenti (ad es. dell’intonaco o di affreschi),

 

In ambito industriale per la manutenzione degli impianti, in campo idraulico per l’individuazione di perdite, in campo meccanico per individuare anomalie del sistema.

In ambito elettrico ed elettronico per eseguire riparazioni di componenti (schede e componenti) o impianti sotto tensione (interruttori, quadri elettrici), che non devono essere toccati, garantendo la completa sicurezza dell’utente.

Le ispezioni sono condotte di norma sotto carico e senza interrompere la produzione.

L’utilizzo della termografia permette notevoli risparmi di tempo e di denaro evitando interventi invasivi e di ispezione diretta, il tutto senza richiedere alcun sondaggio o danno, trattandosi di tecnica non distruttiva.

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